Un problema sessuale meno frequente ma in aumento negli ultimi anni è quello che gli studiosi hanno definito Men Orgasmic Disorder (MOD). Questo termine sta ad indicare la situazione di un uomo che raramente o mai raggiunge l’orgasmo durante le attività sessuali, pur sentendosi eccitato e pur non manifestando sostanzialmente alcun problema di erezione. Ulteriore fonte di disagio di questo già frustrante problema è la sfortunata mitologia che lo accompagna, cioè il fatto che questi uomini possano essere definiti come partner sessuali in grado di “rimenare in erezione ad oltranza” in linea con lo stereotipo del grande amatore, di colui cioè che riesce a rimanere tanto a lungo in erezione da consentire una serie di orgasmi in successione alla propria partner prolungando i tempi dell’eiaculazione. Il quadro reale è molto più difficile e doloroso. Spesso gli uomini che soffrono di questo disturbo si sentono colpiti proprio nel loro senso di virilità e sentono messa in discussione la loro identità e capacità sessuale.
Il vissuto delle partner di uomini con disturbo dell’orgasmo può essere associato a notevole stress psicofisico. In aggiunta a problemi di ordine fisiologico come la congestione vaginale e il dolore, le donne di questi partner spesso provano sentimenti di colpa e responsabilità attribuendosi il fallimento di non essere sufficientemente provocanti.
Una definizione delle possibili cause di questa condizione che risale a circai 40 anni fa sembra ancora plausibile: “un’educazione al senso di colpa rispetto alla sessualità, alti livelli di conflittualità e rabbia inespressa, ambivalenza rispetto alla partner o alle donne in genere, timore di abbandonarsi in senso lato o nello specifico della sessualità, sentimenti di paura o ambivalenza rispetto alla gravidanza” (Kaplan, 1974).
Un’ipotesi interessante presa in considerazione dal ricercatore David Ribner (2010) della Bar-Ilan University, è quella che definisce il MOD come il risultato di un conflitto tra due messaggi positivi a cui sono sensibili la maggior parte delle persone sessualmente attive.
Secondo l’autore, dal momento in cui i bambini iniziano ad esercitare il controllo sul proprio corpo in risposta ai bisogni ambientali, vengono progressivamente educati al self controll – non toccare il fornello acceso, non mettere in bocca, lontano dalla ringhiera, tieni la pipì. Andando avanti nella vita questi messaggi, fondamentali per vivere nel rispetto delle regole sociali, diventano sempre più pervasivi e determinano una miriade di aspetti nella vita quotidiana – non discutere con il capo, non sbagliare il test, alla larga da quella ragazza. In sintesi la nostra vita sarebbe caotica se non impossibile senza la capacità di realizzare un costante autocontrollo che è alla base dei processi di civilizzazione. Così l’importanza dell’autocontrollo diventa uno stimolo piuttosto continuo in grado di influenzare il nostro modo di prendere le decisioni.
In contrasto con tutto ciò, il sesso trasmette un messaggio profondamente diverso – lasciati andare!
Partendo dal progressivo abbassamento delle barriere che ci permettono di svelarci emotivamente e fisicamente, fino ad arrivare all’intensa esperienza dell’orgasmo tutto è pervaso dal piacere di perdere il controllo.
Per la maggior parte degli uomini i messaggi sociali e familiari incoraggianti l’attività sessuale forniscono una sufficiente possibilità di razionalizzazione per realizzare quel cedimento dell’autocontrollo in mancanza del quale l’esperienza libera dell’orgasmo sarebbe ostacolata.
Per altri queste due richieste rimangono in contraddizione e per definizione non possono esistere simultaneamente. Questi uomini possono essere eccitati e coinvolti nei giochi sessuali con le loro partner e non hanno alcuna difficoltà durante la penetrazione. Al momento di avvicinarsi alla sensazione di inevitabilità dell’eiaculazione, però, mancano del meccanismo che permette una temporanea e confortevole transizione dall’autocontrollo al rilascio e ritorno.
Il risultante MOD tende a caratterizzare le risposte sessuali di questi uomini, per questa ragione un intervento mirato focalizzato al ripristino di questa possibilità di sospendere consapevolmente l’autocontrollo sia dal punto di vista fisico che emotivo e psicologico sembra essere l’approccio più adeguato.
Kaplan, H.S. (1974) The new sex therapy. NY: Brunner/Mazel
Ribner, D. S., 2010, Sexual and Relathionship Therapy, vol. 1, n. 25: 6-11
Dott.ssa Fabiana Corica