09/09/14

Quando l’amore fa male

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Si chiama dispareunia, e, tra le disfunzioni sessuali femminili, è quella per la quale il ginecologo è più spesso consultato. Il dolore associato al rapporto sessuale colpisce, però, sia le donne che gli uomini. È un disturbo complesso, che richiede un’attenta diagnosi e che mette in primo piano il significato del piacere e del dolore, entrambi componenti essenziali della nostra vita.

La dispareunia è il dolore genitale provato dalla donna o dall’uomo durante o dopo il rapporto sessuale, tale dolore può presentarsi anche quando l’evenienza di un rapporto è soltanto anticipata.

Il dolore può essere avvertito al momento dell’introduzione del pene, al momento della penetrazione profonda, o dopo il rapporto.

Nella dispareunia il rapporto sessuale, o anche solo il tentativo, diventa un’esperienza fisicamente dolorosa invece che piacevole.

Le fasi di desiderio e di eccitazione di solito non sono alterate, chi soffre di disapreunia, infatti sente di poter procedere tranquillamente nelle effusioni sessuali se non si verifica l’evento “penetrazione”. Laddove la possibilità di questo evento si pone, il soggetto lo avverte come doloroso.

La dispareunia, anche se è più tipicamente un disturbo femminile, può verificarsi sia nei maschi che nelle femmine. È un disturbo molto frequente: colpisce, infatti, il 10-15% delle donne fertili e sessualmente attive e oltre il 39% di donne dopo la menopausa (soprattutto a causa dei cambiamenti ormonali).

La dispaurenia può avere cause sia organiche (dunque legate al funzionamento del nostro organismo) che non organiche.

Le cause organiche della dispareunia femminile possono essere relative a patologie infiammatorie o infettive a carico dell’apparato riproduttivo esterno o interno. Uretriti, cistiti, infiammazioni del collo dell’utero acute o croniche, infiammazioni pelviche acute o croniche, retroversione fissa dell’utero, congestione pelvica, postumi di intervento chirurgici locali, spirale stati iperestrogenici sono le più frequenti condizioni di alterazione ginecologica in grado di determinare dolore all’atto sessuale.

Una condizione fisica predisponente alla dispareunia è, inoltre, l’alterazione del normale ph fisiologico delle mucose vaginali.

Com’è noto, la vagina possiede un meccanismo di protezione contro ogni forma di invasione infettiva basato sul mantenimento di un ambiente acido intorno a pH4. Questo meccanismo di protezione può essere alterato durante il flusso mestruale, specie se la donna fa uso di tamponi ristagnanti od anche per contaminazione con materiale di provenienza rettale, per infiammazioni, infezioni micotiche conseguenti a cure antibiotiche, per irritazione provocata dalla gomma dei preservativi, infine per l’azione irritante data dalla composizione chimica di alcuni diaframmi.

Quando a seguito di un approfondito esame ginecologico non sono state evidenziate cause organiche che supportano una lamentata dispareunia, si deve rivolgere l’attenzione a fattori non organici e quindi agli aspetti psicologici legati al dolore.

Nel caso della dispareunia, come per gli altri disturbi psicosessuali, diverse possono essere le storie individuali che conducono a questa specifica patologia. Può trattarsi di una reale esperienza dolorosa sperimentata durante i primi tentativi di rapporto a motivo di una patologia somatica, di un’associazione della penetrazione con qualcosa di negativo, o anche alla scarsa informazione rispetto alla fisiologia del rapporto sessuale. Nella dispareunia la soglia di percezione del dolore si abbassa e su di esso si concentra l’attenzione selettiva del soggetto con il risultato di avvertire effettivamente il dolore.

Il tentativo di penetrazione o il prolungarsi del rapporto comportano effettivamente un’esperienza dolorosa che va a rinforzare la previsione iniziale, creando un circolo di automantenimento del disturbo.

A seguito del dolore provato è possibile che chi soffra di dispareunia possa sperimentare una reazione di rabbia nei confronti del partner che viene identificato come la causa di questa sofferenza, con un netto peggioramento della relazione di coppia. Diversamente il soggetto può ritenere il proprio sintomo come un grave segno della propria inadeguatezza sessuale e personale, e perciò sviluppare sentimenti depressivi, di autosvalutazione e di colpa che a loro volta fanno diminuire il desiderio sessuale, oppure può temere che, a motivo di questa sua inadeguatezza, sarà prima o poi abbandonato dal partner e finirà solo.

Anche il partner non portatore del sintomo reagirà a suo modo sentendosi insoddisfatto o addirittura rifiutato, o persino incapace e inadatto ad affrontare il problema e, a seconda dei casi, potrà dunque sentirsi arrabbiato e ostile verso il partner che lo rifiuta, o depresso per la propria incapacità o ansioso per la prestazione che crede di dover fornire o preoccupato per il futuro del rapporto di coppia.

Le cause psicologiche della dispareunia, quindi, possono essere ricercate in un disagio verso la sessualità e verso la relazione di coppia che si presentano in periodi di particolare stress psichico.

I problemi di coppia possono contribuire alla dispareunia quando essi stessi provocano perdita di desiderio e scarsa eccitazione con conseguente secchezza vaginale. Scarsa fantasia sessuale e scarsa attrazione fisica possono danneggiare ulteriormente l’eccitazione mentale e genitale e la recettività vaginale, contribuendo alla secchezza vaginale e alla percezione del dolore.

È importante considerare il significato del dolore; molte donne hanno una loro teoria sul perché soffrono durante l’attività sessuale e questa può essere utile nella risoluzione del problema. È, inoltre, importante capire dov’è localizzato esattamente il dolore; alcune donne con dispareunia sono in grado di indicarlo immediatamente su un diagramma o sul loro corpo e sono in grado di descrivere l’esatta localizzazione del dolore. Per altre questa non è una questione semplice. Un’incapacità a descrivere la localizzazione del dolore può riflettere il fatto che non è chiaramente localizzato o che può spostarsi da un’area pelvica all’altra oppure ha a che vedere con la mancanza di informazioni adeguate sull’anatomia e fisiologia degli organi sessuali.

La dispareunia è un disturbo invalidante, frustrante e riempie di insoddisfazione la vita sessuale di chi ne soffre. Per questo è importante prendersene cura. Sia per eliminare questo fastidioso sintomo in chi si è già manifestato sia per prevenirne la comparsa.

Il primo passo è escludere tutte quelle condizioni fisiche che possono determinare, favorire o mantenere la sensazione di dolore all’atto sessuale (infezioni, infiammazioni, secchezza vaginale).

Per questo una semplice visita ginecologica con tampone e pap-test è utilissima per individuare eventuali condizioni ginecologiche alterate e per porvi rimedio. L’abitudine ad una corretta igiene intima è poi un gesto di amore verso se stessa che ogni donna dovrebbe far entrare nella propria routine:

  • utilizzando detergenti specifici a ph acido;
  • non eccedendo con i lavaggi delle parti intime;
  • evitando lavande vaginali interne;
  • evitando deodoranti intimi;
  • evitando l’uso quotidiano di salva-slip nelle fasi non mestruali;
  • evitando di lasciare inseriti gli assorbenti interni per più di 4 ore nelle fasi mestruali del ciclo;
  • preferendo l’uso di biancheria intima in fibre naturali;
  • usando serenamente lubrificanti specifici se se ne sente la necessità.

Parlare con sincerità e tranquillità al proprio partner cercando di non colpevolizzarsi né di accusare è un ulteriore importante momento per stabilire o ristabilire un clima di serenità e collaborazione. In questo dialogo è utile spiegare al proprio partner cosa si avverte durante le varie fasi del rapporto sessuale, fargli capire chiaramente cosa possiamo tollerare e cosa no. Questo serve a mantenere un senso di intimità e aiuta a salvaguardare tutta quella parte di giochi erotici non penetrativi che possono comunque essere soddisfacenti per entrambi. Il momento di affrontare insieme ad uno specialista il problema è un passo importante e spesso risolutivo per recuperare il piacere e dimenticare la paura di provare dolore. Affrontarlo in due aiuta a sentirsi compresi e uniti nella voglia di star bene insieme.

 

Dott.ssa Fabiana Corica

 

Bibliografia

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Letto 5776 volte Ultima modifica il Venerdì, 03 Ottobre 2014 17:42
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