09/09/14

Parlare di sesso ai propri figli: "come?", "quando?" e "perchè?"

 Molti genitori credono che fino a quando il loro piccolo non andrà a scuola (quindi verso i suoi 5-6 anni), non sia necessario prendere sul serio le sue domande sulla sessualità, in realtà una buona educazione sessuale si imposta ben prima.

Nell’avere a cuore la sicurezza, la salute e il futuro di un figlio si pensa ad offrirgli quelle occasioni di crescita e di conoscenza per affrontare la vita con entusiasmo, responsabilità, fiducia e partecipazione.

Per questo è importante l’educazione. E l’educazione può dirsi veramente tale quando fornisce quegli strumenti per orientarsi nella vita, per imparare a scegliere, per aver voglia di conoscere, per far affidamento sulle proprie forze.

La sessualità fa parte della nostra vita da subito, è una dimensione importante che ci mette in contatto con noi stessi con gli altri, con il senso di responsabilità, di rispetto e con la capacità di soddisfare i nostri bisogni.

Del resto i bambini dimostrano immediatamente di avere una loro sessualità. I maschietti hanno delle erezioni spontanee già dopo qualche settimana alla nascita e le bambine hanno delle secrezioni vaginali.

Oltre a questi normali eventi fisiologici c’è, poi il comportamento a tenerci presente che la sessualità è vitale fin dalla primissima infanzia.

Bambini molto piccoli già si toccano i genitali con curiosità, li mostrano in pubblico estasiati e sono molto interessati al loro corpo e alle sensazioni che da esso ne ricavano.

Già a due tre anni, con l’arrivo e il consolidamento del linguaggio, i bambini fanno domande, vogliono sapere, dai tre quattro anni sperimentano insieme ai coetanei, sono interessati ai giochi che scoprono il corpo e che lo esplorano.

È importante che in queste delicate fasi imparino che possono fidarsi di voi nella ricerca delle loro risposte. Che quello che fanno o che chiedono non sia imbarazzante o vergognoso, che nulla di ciò che riguarda il loro corpo sia considerato sporco, sbagliato o cattivo.

Ogni genitore non può trascurare questo importante compito educativo nei confronti dei propri figli, né può eludere o rimandare la considerazione delle richieste che più o meno direttamente un bambino fa rispetto alla sessualità.

Educare alla sessualità concependola in maniera positiva, vuol dire aiutare i propri figli

-          a vivere serenamente e consapevolmente la propria vita intima;

-          a rispettare il proprio corpo e quello degli altri;

-          ad avere senso di responsabilità;

-          a creare legami forti e di fiducia;

-          a sentirsi amati e ad amare;

-          a orientarsi coerentemente rispetto a ciò che si desidera e a rifiutare ciò che non si desidera,

-          a rispettare i desideri del prossimo;

-          a riconoscere comportamenti di discriminazione, offesa, molestia e abuso sessuali;

Tutto questo è possibile se i genitori sapranno ascoltare e dare risposte chiare ai quesiti dei bambini anche se, a volte, questi sono capaci di metterci in difficoltà nei momenti più inaspettati.

Fare finta di nulla, evitare la questione, significa non prendersi responsabilità di fronte alle domande dei nostri figli e comunque inviare loro un messaggio di imbarazzo e difficoltà rispetto alla sessualità.

Ecco gli elementi che dovete sempre tener presenti quando parlate di sesso con vostro figlio:

-          parlate con chiarezza;

-          capite cosa vostro figlio già sa dell’argomento su cui vi sta interrogando (potete usare semplici espressioni come ad esempio “Mmh questa è una domanda molto interessante, tu cosa ne pensi?);

-          capite se ci sono preoccupazioni o paure dietro le sue domande, osservate il suo atteggiamento, il suo stato emotivo;

-          se non sapete cosa dire allora è il caso di ammettere di avere un momento di confusione o difficoltà con frasi del tipo “Questa si che è una domanda complicata! Devo pensarci su, dammi un pochino di tempo e stasera ne riparliamo insieme” (la sera non mancate all’appuntamento!);

-          create uno spazio sufficientemente intimo per parlare di un argomento così delicato, se il bimbo se ne esce con una domanda nel mezzo della festa della sorellina, con tanto di invitati, rimandate a più tardi, spiegando che potrete parlarne insieme la sera stessa in un momento più appropriato.

L’attenzione e l’ascolto partecipe dei bisogni dei nostri figli li aiuterà, nel tempo, a rivolgersi a noi in relazione alle domande che in modo più pressante e significativo interesseranno la loro vita.

Dott.ssa Fabiana Corica

Letto 2572 volte Ultima modifica il Mercoledì, 15 Ottobre 2014 15:46
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